Alex Grasso

Da dove comincio...

Un giorno, mentre giocavo felicemente con un fantastico trenino (la mia seconda passione, subito dopo i Power Rangers), ho espresso il desiderio di iscrivermi a una scuola di musica. Avevo solo 5 anni, e i miei genitori pensavano che fossi troppo piccolo per avventurarmi in questo mondo. Ma stavano completamente sbagliando. A proposito, non avevano idea che, a quell'età, stavo già ottenendo punteggi elevatissimi nel gioco "Indovina la nota" sul mitico Commodore64.

Era il momento in cui stavo iniziando a scoprire il potenziale delle mie orecchie.

Da quel momento, è cominciato tutto: scuola di musica, orchestra, formazione della mia prima band musicale, partecipazione alla banda del paese.

Insomma, la mia vita è sempre stata permeata dalla MUSICA in ogni sua forma.

Successivamente è arrivato il conservatorio. Bari. Per fortuna, sono finito nella fantastica classe di Nando Di Modugno, con il quale non solo ho studiato chitarra classica, ma ho anche iniziato a comprendere l'essenza della musica, il suo respiro, la dinamica. Durante le lezioni, Nando ci faceva ascoltare dischi di musica Metal, Jazz, Musica antica... di tutto un po'. E lì ho compreso che la musica è TRASMETTERE EMOZIONI, indipendentemente dal modo o dal genere.

L'importante è farlo nel modo più bello e originale possibile.

Grazie a Nando, ho capito che il mio cammino doveva portarmi a studiare ingegneria del suono. Così, mi sono iscritto al Politecnico, prima a Bari per la triennale e poi a Milano per la specialistica.

Nel frattempo, siamo arrivati al 2013. Mentre preparavo la tesi, studiavo i dischi che il mio primo cliente mi aveva inviato come riferimento. Era il cantautore Giuliano Vozella, che aveva ascoltato alcune delle mie registrazioni di chitarra acustica e voleva che le sue suonassero allo stesso modo. Stavamo per realizzare un disco. Il mio primo disco, nel mio primissimo studio.